Indossano magliette con la scritta “Rispetto per Taranto” e si sono presentati stamattina presto davanti alla portineria C dell’impianto siderurgico ex Ilva, con decine di loro camion e altri mezzi pesanti, gli imprenditori dell’indotto per una manifestazione di protesta che si concluderà con un incontro con il nuovo prefetto della città jonica. In particolare nei giorni scorsi l’Aigi, l’associazione delle imprese indotto ex Ilva, che rappresenta moltissime delle aziende del comparto, ha scritto una lettera pubblica al Governo, in cui manifesta preoccupazione per le indiscrezioni circa la possibilità dell’avvio di una nuova procedura di amministrazione straordinaria per l’azienda “a distanza di 8 anni dall’analogo provvedimento che è già costato all’indotto di Taranto ben 150 milioni di euro”.
Aigi chiede tutele per le piccole e medie imprese che costituiscono l’indotto siderurgico, “aziende che con i loro sacrifici e il loro lavoro hanno mantenuto in esercizio in questi anni lo stabilimento nonostante quanto già subìto nel 2015”. L’ Aigi ha definito la possibilità di un commissariamento o newco un “bidone di Stato” che aprirebbe “le porte al default della fabbrica, al tracollo dell’indotto e dell’intero sistema economico di Taranto”. (foto GdM)