Calcio, niente più sigarette: adesso c’è Snus, il tabacco che non si fuma usato dai calciatori

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Potrebbe sembrare uno dei tanti spot pubblicitari per cercare di scavalcare qualcosa di nocivo o di poco adatto soprattutto per chi pratica sport, ma la verità è che l’innovazione non conosce frontiere. Ne sa qualcosa il tabacco, sempre meno utilizzato dalla categoria dei calciatori. Al suo posto c’è lo Snus, sarebbe una versione essiccata dello stesso prodotto, ma in polvere, applicabile sotto le gengive, precisamente sotto il labbro inferiore. Una confenzione da venti piccole bustine viene venduta al prezzo di 5 euro sotto nomi dall’appeal intrigante come Pablo, Snatch, Dope, Puck o Candy Shop. Un esperto del settore ha però spiegato a l’Equipe le sue preoccupazioni in merito a questo nuovo prodotto: «Non provoca direttamente il cancro ai polmoni, ma contiene molta più nicotina di una sigaretta. Il suo consumo provoca il cancro alla bocca e alle gengive ed effetti a lungo termine sul pancreas». Vietato in tutti i paesi dell’Unione Europea fuorché in Svezia, dove il termine stesso vuol dire “tabacco da fiuto”. Sempre il giornale francese ha citato dei casi di calciatori che hanno fatto utilizzo di questo prodotto: «Ricordiamo la foto postata su Instagram da Karim Benzema nel novembre 2022, scattata sull’aereo che portava la Francia in Qatar, per i Mondiali.

 

Il suo vicino Marcus Thuram teneva in mano una scatola bianca circolare che somigliava a un pacchetto di snus». Riscontrati casi anche in Inghilterra: «Alcuni giocatori della Premier League sono stati visti con qualcosa sotto le labbra, anche a bordo campo, come l’attaccante dell’Aston Villa Bertrand Traoré o il terzo portiere del Newcastle Mark Gillespie. Rashford ha pubblicato una foto su Instagram in cui si vede la piccola scatola identificabile sullo sfondo. Jamie Vardy non ha mai nascosto il suo consumo». L’interrogativo proposto dall’Equipe riguarderebbe la possibilità che questo prodotto così innovativo potrebbe essere un passo verso il doping leggero e non riscontrabile. A supporto di questa teoria interviene Thomas Bujon, docente di sociologia all’Università Jean Monnet di Saint-Étienne: «Alcuni specialisti del tabacco lo vedono come un uso di doping che provoca un’accelerazione del battito cardiaco evitando le difficoltà respiratorie legate al fumo». Altri esperti, però, hanno affermato che lo Snus non porta ad un miglioramento delle performance.

LUIGI GIANNELLI

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