«Lo sforzo mio e dell’intero Gruppo della Lega, nella redazione di una proposta di legge regionale è formulare un disegno organico di una nuova visione delle politiche per la famiglia che spero sia adottata dal governo della regione Puglia».
Il consigliere regionale della Lega Fabio Romito, spiega le motivazioni alla base dell’intenzione di far approvare dal Consiglio regionale un insieme di norme finalizzate alla valorizzazione del ruolo della famiglia in Puglia.
«A fronte di un processo di denatalità e di un calo demografico che ormai colpisce la nostra Regione ritengo che la retorica e le parole non servano più. Serve un impegno concreto degli amministratori regionali e lo strumento della proposta di legge mi è parso ottimale, in cui coniugare la parte relativa ai principi e valori fondanti la famiglia che necessita di tutela alla ricerca di risorse. La Regione, al fine di sostenere la famiglia nello svolgimento delle sue funzioni sociali, deve promuovere l’integrazione, tra l’altro, delle politiche fiscali, abitative, occupazionali, commerciali, del turismo, dello sport, dei trasporti e di cura, un sostegno a tutto tondo che necessita di risorse. C’è bisogno di un programma triennale di interventi a favore della genitorialità e della famiglia comunque intesa. Le risorse destinate nel triennio al sostegno delle famiglie e della natalità, saranno individuate tra le fonti di finanziamento nazionali e regionali per il graduale raggiungimento di livelli essenziali delle prestazioni sociali. Ho individuato il fattore famiglia quale strumento integrativo per la determinazione dell’accesso a specifiche agevolazioni supplementari a quelle previste dalla normativa statale, erogate dalla Regione, nell’ambito delle prestazioni sociali e sanitarie, dei servizi socio-assistenziali, di progetti di inserimento lavorativo e tanto altro ancora. Si tratta di favorire l’aumento delle nascite e la formazione della famiglia con misure concrete, altrimenti i giovani andranno via dalla Puglia a cercare la realizzazione altrove. Siamo distanti anni luce da una mera misura di carattere assistenziale, per questo il Consiglio regionale monitorerà con una cabina di regia la validità e la direzione da far intraprendere a tale sostegno».