Hans Christian Andersen sarebbe compiaciuto nel veder realizzata la sua favola dei “Vestiti nuovi dell’Imperatore” (se non la conoscete, andate a ricercarla e raccontatela ai vostri figli o nipoti, che non sanno più cosa sia una fiaba!), dove solo il bambino si accorge (devo per forza spoilerare) e – soprattutto – lo grida a tutti, che il re non aveva alcun vestito nuovo, anzi non ne aveva proprio: “Il re è nudo!”.
Parimenti, Ignacio Ramonet non crederebbe ai suoi occhi, vedendo come la propria definizione di “pensiero unico” (su Le Monde del 1995) della supremazia dell’economia sulla politica, innanzi ad un marxismo “distratto”, sia stato preso a sistema proprio da quella sinistra radicale che lui stigmatizzava come assente dallo scenario politico dell’epoca.
Cosa “ci azzeccano” avrebbe detto Antonio Di Pietro (ricordate “Mani Pulite?”) questi due insieme (Andersen e Ramonet)? In realtà molto più di quel che si creda, soprattutto se si guarda all’approccio autoritario di certa parte di una certa sinistra sui fatti di questi ultimi giorni.
Mettiamo un po’ d’ordine.
Il segretario del PD, Elly Schlein, si rammarica dei contenuti contorti, cafoneschi e (diciamo) quantomeno bizzarri di un libercolo scritto ed edito dal signor Vannacci, alto ufficiale del nostro esercito, che esprime le proprie opinabili opinioni, in modo alquanto “verace”, che – però – nel merito, molta gente condivide nel segreto del proprio cuore: la necessità che la procreazione sia gestita da madre e padre, gli immigrati che dovrebbero essere rispediti al loro Paese, i ladri mandati in carcere e non difesi dalla furia dei derubati, la legittima difesa verso chi ti entra in casa deve essere tutelata e così via una serie di ovvietà da bar.
Cosa fa, però, il buon segretario (o segretaria? Boh) invece di stigmatizzare il fatto e finire li, crea la bomba mediatica che fa diventare il libercolo un best seller, scatenandogli contro tutta la “potenza di fuoco” del main stream radical chic, richiama i principi della Costituzione dove ne da una interpretazione personale, per cui ci sono gli uguali e quelli più uguali, perchè sono di sinistra. Come effetto contrario (dal nome del libro) a quanto lei desiderava, il libro ha raggiunto un grande successo: nel silenzio quel libercolo avrebbe venduto tre copie, ora sono più di ventimila in una settimana di rumors. Cambiamo scenario.
A Taranto c’è un sindaco eletto da una forte maggioranza, minoranza della popolazione elettorale, che gestisce la Città con piglio autoritario, circondato da fedelissimi che non riconoscono mai che il Re (pardon il sindaco) è nudo. Fa e disfa il governo cittadino, nel tentativo di trovare la quadra e l’accordo tra gli eletti di una maggioranza rissosa, dando incarichi senza tenere realmente conto delle competenze e capacità, con esiti, tragici, forse distratto da altri pensieri.
La città è sotto assedio dei rifiuti lasciati ogni dove (qui la responsabilità è dei cittadini), ma con i cassonetti stracolmi e mai svuotati, le strade lerce e maleodoranti (a tacere delle blatte e dei ratti), l’asfalto che ricorda Beirut dopo un bombardamento, la gestione approssimativa della cosa pubblica e via dicendo. Soluzione adottata? Via il responsabile della Protezione Civile (avv. Basta, noto in città per il suo impegno civile) reo di aver detto ciò che andava detto e – cioè – che la salute pubblica è in pericolo, che il caldo fa proliferare i batteri e che la situazione sanitaria stava sfuggendo di mano. Genialata: un bel GP Sail risolleverà le sorti della Città! Cos’è un GP Sail? È una gara tra natanti ipertecnologici a vela (quasi una Formula 1 del mare) che dovrebbe attirare turisti ed attenzione mediatica “a livello mondiale!”. Senza entrare polemica, ma con una città così sporca, se venisse un turista scapperebbe! Non solo, pare che questa operazione abbia un costo molto elevato per le casse municipali, il cui ritorno in termini economici per la popolazione è molto dubbio: alberghi pieni? Attività di ristorazione piene? Commercianti in sollucchero per le vendite? Il pregresso non ha convinto e anche fissare il prezzo a €.135,00 per vedere le gare non pare proprio “popolare”, né si può scaricare la responsabilità sugli organizzatori perchè (avendo sponsorizzato l’evento con qualche milione di euro) l’Ente Civico qualche voce in capitolo dovrebbe averla. Ma, il “pensiero unico” della sinistra dal vertice all’ultimo dei sindaci non ammette discussioni, se qualcosa non và è sempre colpa degli altri, di qualcun’altro, insomma non loro. A Taranto si dice che il pesce si imputridisce dalla testa (lo so, non fa lo stesso effetto del dialetto, ma chi sa capisce).
ROCCO SUMA