Inondazioni e criticità idrogeologica nei fiumi in territorio di Palagiano ed altri comuni confinanti, nota del consigliere regionale Scalera

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Nota del consigliere regionale Antonio Paolo Scalera (La Puglia Domani).

«I territori compresi nel bacini idrografici del fiume Lenne e del fiume Lato sono costantemente soggetti a periodiche inondazioni causate dall’assetto generale idrogeomorfologico ma anche da una serie di interventi antropici che hanno modificate nel tempo il regolare deflusso delle acque».

«I bacini interessano in particolare il territorio di Palagiano e i confinanti territori di Laterza, Castellaneta e Ginosa, dove, annualmente purtroppo, sono interessati da piene alluvionali con allagamenti e danni alle colture agricole tradizionali dell’area, come dimenticare le alluvioni del 2003 e del 2013 che colpirono pesantemente i nostri territori , causando purtroppo anche  delle vittime».  

«Queste inondazioni sono determinate anche, dalle condizioni geomorfologiche del territorio (terra delle gravine) interessate da reticoli idrografici particolarmente ramificati, dalla presenza di terreni alluvionali in gran parte argillosi ed impermeabili che attribuiscono particolare fragilità al territorio. Inoltre vari interventi antropici infrastrutturali hanno alterato il deflusso delle acque modificando sostanzialmente l’assetto idrografico. Infine alla foce dei fiumi si è determinato accumulo di materiale solido con il conseguente interramento dei percorsi di deflusso delle acque in mare che sono stati ulteriormente aggravati da opere di irregimentazione realizzati negli anni passati».

«Per tutti questi motivi, ho chiesto un audizione urgente al fine di intervenire per contrastare il dissesto idrogeologico pianificando un percorso sicuro di progettazione, pianificazione e messa in sicurezza del nostro territorio, attraverso anche degli studi approfonditi e appropriati della situazione dal punto di vista idraulico e geomorfologico al fine di predisporre un progetto a larga scala, che consenta di controllare e trattenere le acque a monte con possibile utilizzo per scopi agricoli e per ricaricare la falda sotterranea; inoltre si dovrebbe irregimentare e controllare il deflusso delle acque in modo da evitare danni alle persone, alle infrastrutture e alle colture agricole».

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