Arriveranno agricoltori da tutta l’area metropolitana di Bari, dalla Bat, e da Lecce, Taranto e Brindisi questo pomeriggio alle 14 nel capoluogo pugliese per protestare a causa «della disastrosa situazione dei Consorzi di Bonifica commissariati Arneo, Stornara e Tara, Terre d’Apulia e Ugento Li Foggi)». Gli imprenditori del settore, i dirigenti regionali e le delegazioni territoriali di Cia Agricoltori Italiani Puglia e Copagri Puglia manifesteranno davanti alla sede dei Consorzi commissariati in corso Trieste e davanti alla sede della Presidenza della Regione Puglia, sul Lungomare Nazario Sauro. Al presidente Michele Emiliano e agli assessori Raffaele Piemontese (Bilancio) e Donato Pentassuglia (Agricoltura), consegneranno un documento che esprime 4 ‘No’ e tre ‘Sì’: “no al Tributo 630 e alle cartelle pazze, si invece al saldo e stralcio delle cartelle; no all’aumento delle tariffe irrigue dei Consorzi e delle tariffe Arif, fatte peraltro senza alcun preavviso, sì a un immediato avvio della stagione irrigua”. Fondamentali, inoltre, sono il ‘No’ al prosieguo della gestione commissariale e un Sì deciso e ultimativo su una riforma immediata dei Consorzi di Bonifica. Una riforma che, specificano le due organizzazioni, «non deve contemplare la creazione di un Consorzio Unico: troppo differenti sono condizioni e necessità specifiche, territoriali e colturali, delle diverse aree della Puglia. Con il Consorzio Unico, il rischio è quello di non riuscire a modulare interventi e servizi nel modo più adeguato per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura».
«La riforma dei Consorzi –sostiene la Cia -si è fermata agli annunci. Stessa cosa per i piani di classifica, per i quali serve una condivisione seria e concreta. Noi siamo a favore di un azzeramento totale della gestione commissariale e la costituzione di una nuova governance orientata sulle istanze dei diversi territori, obiettivo che riteniamo difficile centrare con la costituzione di un consorzio unico. Sarebbe opportuno ipotizzare la costituzione di almeno due nuovi organismi». Tra le proposte della Cia «chiudere la gestione commissariale per riuscire, finalmente, a compiere una serie di azioni non più derogabili: programmare un piano di lavori pluriennali dei Consorzi, con l’utilizzo di fondi comunitari, nazionali e regionali che consentano interventi strutturali; affidare ai Consorzi di Bonifica la piena e prioritaria gestione della risorsa idrica, privilegiando la funzione irrigua di questi enti come avviene nella stragrande maggioranza delle Regioni italiane, favorendo – sostiene l’organizzazione agricola – l’ammodernamento degli impianti e delle reti di distribuzione di acqua di derivazione superficiale e da falda; sostenere l’attività svolta dal Commissario Straordinario di definizione, in via transattiva, della debitoria nei confronti di amministrazioni pubbliche; favorire l’esodo incentivato del personale a tempo indeterminato finalizzato al potenziamento delle Aree Tecniche, con l’obiettivo di promuovere una forte e rinnovata spinta progettuale in grado di intercettare le risorse disponibili nell’ambito della pianificazione europea, nazionale e regionale». Alle 15, mentre entrambi i sit-in resteranno attivi e presidiati dai manifestanti, una delegazione parteciperà all’incontro convocato da Alfredo Borzillo, commissario straordinario dei Consorzi commissariati, sull’emissione ruoli dei tributi per le annualità 2022-2023.