“Nel complesso il 2021 si è chiuso con risultati particolarmente positivi per il Gruppo Eni, con un utile di 5,82 miliardi di euro rispetto alla perdita di 8,64 miliardi nel 2020 e un flusso di cassa operativo di 12,86 miliardi, cresciuto di circa 8 miliardi a fronte dell’anno 2020”.
E’ quanto si legge nella relazione della Corte dei Conti(sezione controllo sugli Enti)inerente la gestione finanziaria di Eni spa, anno 2021.
Capitale sociale di quest’ultimo pari a 3.605.594.848 euro, gli azionisti sono Cassa Depositi e Prestiti con 25,96%, Ministero Economia e Finanze 4,37%, Eni 1,13%, Altri 68,54%.
Gruppo presente in 69 Paesi con 31.888 dipendenti di cui 11.256 all’estero. Eni spa controlla come capogruppo 329 società(83 in Italia e 246 all’estero) e detiene partecipazioni in ulteriori 127 società controllate congiuntamente di cui 32 in Italia e 95 estere, oltre 26 partecipazioni rilevanti(4 in Italia e 22 all’estero).
L’indebitamento finanziario netto, al 31 dicembre 2021, è di 14.324 milioni di euro, in riduzione di 2.262 milioni sull’anno 2020. I debiti finanziari e le obbligazionari aumentano a 27.794 milioni di cui 4.080 a breve termine e 23.714 a lungo termine.
“Da rilevare che in un contesto di mercato complessivamente favorevole—scrivono i magistrati—i risultati dell’esercizio 2022 sono stati molto positivi, sostenuto dal controllo dei costi, dall’efficienza operativa e dall’attenta gestione dei rischi derivanti dalla volatilità dei prezzi e dalla carenza di offerta. Il Gruppo ha ottenuto un utile operativo adjusted di 20.386 milioni, in crescita di 10.722 milioni rispetto al 2021 grazie alla forte performance operativa di E&P(exploration & production), delle ottimizzazioni nel business GGP(global gas & LNG Portfolio) nonché nel business R & M(raffinazione e vendita)”.
Eni accelera il percorso verso l’obiettivo dello zero emissioni nette, con una riduzione delle emissioni scope 1,2 e 3 del 35% entro il 2030 e dell’80% entro il 2040, tenendo conto dei livelli del 2018. Per le emissioni scope 1 e 2 è previsto un taglio del 40% entro il 2025 e il raggiungimento di zero emissioni nette entro il 2035 in anticipo di 5 anni stante il precedente Piano strategico.
Per quanto riguarda il credito straordinario a carico delle imprese energetiche(decreto Legge n.21/2022) la cifra assegnata a Eni è stata rideterminata dall’Agenzia delle entrate(parere reso il 12.08.2022) nella misura di 1,4 miliardi di euro.
Il compenso annuale del presidente del Consiglio di amministrazione è di 500.000 euro, per i consiglieri 80.000 euro, all’Amministratore delegato spettano 600.000 euro: a tale importo vanno aggiunti gli emolumenti annuali lordi di 1.000.000 euro quale Direttore generale, le indennità spettanti per le trasferte in Italia e all’estero, la retribuzione variabile suddivisa in un piano di incentivazione di breve termine e un piano di incentivazione di lungo termine di tipo azionario.
In merito alle vertenze pendenti durante l’anno 2021, più della metà delle 1052 in corso attiene la richiesta di danni da parte di ex lavoratori, o loro eredi, per asserite malattie professionali. Si tratta di patologie conseguenti all’esposizione ad agenti potenzialmente dannosi avvenute nel passato, spesso anche prima degli anni Novanta, in siti non gestiti da Eni ma acquisiti a seguito di operazioni societarie.
Sul finire del 2021 la compagine partecipata Saipem(quota Eni 31,2%) ha registrato “un significativo deterioramento della business performance con la rilevazione di ingenti perdite su commesse e importanti svalutazioni dell’attivo “ che hanno eroso in modo considerevole i mezzi propri peggiorando gli indici patrimoniali. In relazione alla complessità della situazione è stata definita una nuova organizzazione e integrato il management della società ai fini della creazione di un nuovo piano industriale per il rientro dell’indebitamento e ripristino della redditività.
La partecipazione in Saipem è stata oggetto di svalutazione per 510 milioni di euro determinando un valore di iscrizione di 398 milioni.
Nell’arco del Piano 2020-2025, tra l’altro, Eni intende mettere in produzione 11 progetti major inclusi Baleine in Costa d’Avorio, Marine XII LNG in Congo, Cobal in Mozambico, Dalma Gas negli Emirati Arabi Uniti e altri programmi gas in territorio italiano, Indonesia e Norvegia.
Queste iniziative aggiungeranno, al 2025, circa 800 mila boe/d alla produzione upstream di riferimento.
Tra le operazioni notevoli di Eni spa c’è l’acquisizione di una quota del 20% da Equinor e SSE Renewables del progetto Dogger Bank C da 1,2 GW, terzo cluster del più grande parco eolico offshore al mondo(3,6GW), attualmente in costruzione nel Mare del Nord britannico. La produzione sarà avviata per fasi nel periodo 2023-2025.
Si segnala infine il rapporto societario firmato con Qatar Energy, giugno 2022, che ha selezionato Eni come nuovo partner internazionale per l’espansione del Norht Field East : il più grande progetto di GNL(gas naturale liquefatto) al mondo.
Una convenzione importante che contribuirà ad aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas a livello globale.
NINO SANGERARDI