Chi ci difenderà?

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Quando nel ’29 attraversammo un altro periodo di instabilità finanziaria molto forte (passata alla Storia come Grande Depressione) gli stati che allora erano sovrani si avviarono sul sentiero della nazionalizzazione delle grandi imprese e grandi banche che non riuscivano a sostenersi (al contrario le piccole imprese invece non beneficiavano di attenzioni pubbliche). Questa idea che sostituiva progressivamente quella liberale che aveva dominato fino ad allora, portò a realizzare una statalizzazione anche molto forte dell’economia e anche decenni dopo il 1929.

 

Dopo la Grande Crisi del 2009 invece si è pensato che siccome le Grandi Imprese sono “troppo grandi per fallire” si è pensato di dare loro massicci aiuti pubblici a spese delle Istituzioni come anche delle Banche Centrali. Cioè la situazione che si è voluta creare è questa: i soldi escono dalle Istituzioni pubbliche, il debito degli stati cresce, ma la proprietà rimane di quelli che hanno sbagliato e che quindi possono continuare a farlo liberamente…mentre nel famigerato Ventennio (e anche molto dopo) il salvataggio comportava che la proprietà passava allo stato.

 

Questo fatto descrive molto bene il tipo di evoluzione che è avvenuta nel rapporto tra Istituzioni e Poteri Forti che ormai condizionano totalmente le Istituzioni stesse.

 

Possono questi Poteri Forti imporre transizioni ecologiche e digitali? Debiti buoni a gogo? Tassi di interesse adesso negativi, poi stellari? La fine di ogni autonomia decisionale delle democrazie? Magari una o più guerre? Ricerche tecnologiche suicide? Vaccinazioni di massa quale che sia il rischio di eventi avversi? La risposta è certamente si, come anche la compressione delle libertà fondamentali e lo stesso diritto di proprietà.

 

Un mondo è finito per la resa delle Istituzioni di fronte alle lobby che utilizzano per la propria prevalenza sullo stato proprio i soldi che hanno preso dalle Istituzioni.

 

Quindi la nostra non è più una democrazia come era nel XX secolo (e già era piuttosto claudicante) mentre l’economia non è più la stessa di quella liberale, nè di quella centralista keynesiana o fascista che dir si voglia, mentre la liberalità del sistema è decisamente compromessa anche per la informazione distorta.

 

Se non siamo democrazia, non siamo liberali, non siamo dittatura, che cosa siamo? Le Istituzioni esistono ancora o hanno cambiato natura e funzione?

 

La questione non riguarda gli studiosi di cose istituzionali e politologi vari, ma ognuno di noi: se lo stato dice che dobbiamo usare una certa mascherina anticontagio dobbiamo crederci e seguirlo o no? Se ci dice che serve l’auto elettrica dobbiamo crederlo o no? Se impone la identità elettronica dobbiamo seguirlo o fare finta di nulla? Se ci dice che l’Europa è cosa buona dobbiamo crederci o no? Se ci dice di mangiare cavallette fritte dobbiamo crederci o no? Ma quel che più conta: dai rischi e pericoli futuri ci difenderà o no????

 

CANIO TRIONE

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