Dopo accordo programma prevedere chiusura area a caldo. Viene giudicata “positiva” dal sindaco di Taranto e presidente della Provincia Rinaldo Melucci la partenza oggi a Roma del tavolo per la redazione dell’accordo di programma sull’ex Ilva. Il primo cittadino però puntualizza: «al compimento dell’accordo di programma va prevista la chiusura dell’area a caldo». Melucci era presente insieme a esponenti dei vari dicasteri e di altri enti locali al Ministero delle imprese e del Made in Italy. Si è trattato di discutere di «indirizzi politici definiti e primi spunti di valutazioni tecniche», aggiunge. «Si è stabilito, nel particolare, il metodo dei lavori – aggiunge – e la necessità di allargare la composizione del tavolo, a seconda dei temi trattati ai fini dell’intesa finale. Nei prossimi quindici giorni il gruppo di lavoro tecnico di Comune e Provincia di Taranto, raccordandosi con la Regione Puglia, fornirà al Gabinetto del Ministro Adolfo Urso i propri preliminari contributi per le sezioni dell’accordo di propria competenza».
«Nel mentre, si individuerà probabilmente in Invitalia – sottolinea il sindaco – la struttura di coordinamento del Governo sull’intera vicenda. Ringrazio il Ministro Urso e i suoi collaboratori – ha dichiarato Melucci a margine del ‘tavolo’ – per aver mantenuto fede agli impegni e aver confermato l’indirizzo dell’esecutivo nazionale sul futuro dello stabilimento siderurgico di Taranto. C’è ancora molta strada da fare, mettiamo in conto le difficoltà e restiamo aperti al confronto con tutti. Tuttavia, abbiamo ribadito con chiarezza che siamo intenzionati a sostenere i progetti di riconversione industriale verso i forni elettrici, dunque al compimento dell’accordo di programma va prevista la chiusura dell’area a caldo. Siamo in grado di utilizzare i fondi europei per il processo di decarbonizzazione e di riqualificazione del personale, individuando gli interventi di bonifica e rilancio della città, incluse le iniziative a favore dell’indotto locale».
«Nel contempo, – ha proseguito – vorremmo rivedere l’assetto delle aree urbane e portuali in uso allo stabilimento ex Ilva. E per avere il coinvolgimento concreto della componente privata, ritengo sia fondamentale che il Governo assuma il timone dell’azienda in tempi rapidi. Su questi obiettivi c’è spazio per la soddisfazione e la tutela di tutte le parti e per un acciaio verde a Taranto. Indietro non si torna – ha concluso – guardiamo avanti con fiducia».