Tarnto, ex Ilva: Fim, dopo ok alla Cigs occorre ripartire da rivendicazioni unitarie

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«Oggi non serve nessuna fuga in avanti o voglia di primeggiare in una partita che deve avere come suo primo ed unico obiettivo, il benessere dei lavoratori e delle comunità ove insistono i siti del gruppo Acciaierie D’Italia. Ci adopereremo fin da subito perché il percorso iniziato unitariamente di confronto con il Ministro Urso, veda una rapida riconvocazione del tavolo al Mimit per affrontare immediatamente tutti i nodi della vertenza».

Così il segretario Fim Cisl, Valerio D’Alò, si appella ad una unità di azione dopo la spaccatura delle tute blu di Cgil, Cisl e Uil sull’accordo per la Cigs in Acciaierie d’Italia, del 29 marzo scorso che non è stato firmato dalla Uilm.

Un accordo al centro delle ultime assemblee tra i lavoratori del Gruppo siderurgico «indispensabili per poter ripristinare una corretta informazione ai lavoratori su cosa si è sottoscritto e far svanire i dubbi che notizie strumentali avevano causato ai lavoratori ed alle loro famiglie», spiega ancora ribadendo come «non vi è nessun legame tra una normale procedura di Cigs e il destino dei lavoratori di Ilva in As. Così come che da una procedura di Cigs non vengono determinati esuberi», spiega ancora la Fim. Ma la vertenza ex-Ilva, ricorda ancora,  «necessita di una forte unità sindacale che passa per punti fondamentali e imprescindibili: la condivisione a monte degli obiettivi e delle richieste; il coordinamento delle iniziative; nella condivisione delle comunicazioni all’esterno e in ultimo, forse la più importante, l’assoluta indipendenza dalle istituzioni e dalla politica».

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