Politicamente corretto: Preside annulla festa del papà

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La direttrice didattica di una scuola dell’infanzia di Viareggio decide di annullare il laboratorio legato alla “Festa del papà” per evitare discriminazioni nei confronti dei bambini senza il padre, ma gli altri genitori non ci stanno ed esplode la polemica.

Dopo la decisione la direttrice Barbara Caterini, intervistata dal quotidiano La Nazione, ha spiegato come «cinque o sei genitori siano venuti a lamentarsi da me perché non trovavano giusto che in quel giorno i loro figli, che non avevano il papà, venissero esclusi da quell’attività e venissero pertanto indirizzati da un’altra parte.» – «Ho trovato le loro lamentele condivisibili, perché un laboratorio organizzato in questo modo è discriminatorio nei confronti di chi non ha un papà. Pertanto dovrà essere organizzata un’altra attività con modalità diverse, alla quale possano partecipare tutti i bambini». – « Dobbiamo renderci conto – ha aggiunto Caterini – che viviamo in una società diversa da quella di 50 anni fa. Non esiste più una famiglia modello. Oggi ci sono situazioni aperte e particolari che devono essere rispettate e tutelate. Soprattutto da una scuola».

Dunque se ho capito bene: la famiglia è cambiata, la società è cambiata, io decido di cambiare le regole nella scuola che poi è la scuola di tutti. E’ così? Quindi la festa del papà non si fa perché il dogma della famiglia è caduto (finalmente direbbero taluni). E invece chi il papà c’è l’ha che fa? Spesso sento dire che siamo una nazione un po’ conservatrice, forse è vero, ma è altrettanto vero che Lei preside non può decidere di annullare la festa del papà perché magari sotto sotto Lei è parte. A me pare sig.ra Dirigente che lei abbia perso l’occasione per dare un contributo culturale alla questione. Ha evitato un momento di crescita ai suoi alunni. Lei avrebbe dovuto fare la festa e spiegare la “nuova famiglia” educando i bambini alla nuova alba. 

Ma forse è più comodo abolire la festa, è più semplice, meno dinamiche educatrici, meno impegno, un colpo ad effetto fa più presa sui piccoli studenti, uomini e donne del futuro. Tutti ricorderanno la cancellazione della festa del papà – ma nessuno ne ricorderà il motivo – questa si che è pedagogia.

Chi non ha il papà per qualsiasi motivo deve sapere il perché e deve essere spiegato che la scelta non è una punizione ma è l’evoluzione della specie umana che si adatta, che cresce senza limitazioni culturali, senza demagogia.

Dunque un hurrà ai nostri figli che come al solito sono le vittime della faziosità.

Franco Marella

 

 

 

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