Il Garante regionale dei minori Ludovico Abbaticchio è intervenuto sul fenomeno delle baby gang, incitando le istituzioni a legiferare per il benessere sociale dei ragazzi, dando nello stesso tempo la sua disponibilità a fornire ulteriori informazioni:
«Quando si parla di minori, sui mass media e non solo – ha evidenziato Abbaticchio – nella maggioranza dei casi si parla di eventi gravi e a volte anche luttuosi a loro carico. Inoltre, l’inconsistenza dei Governi nazionali, che in questo quarantennio non hanno prodotto nulla sul piano legislativo-nazionale, può essere superata solo affrontando il tema del benessere sociale dei nostri ragazzi, attraverso nuove leggi. È quanto mai necessaria una produzione legislativa seria, complessiva e fortemente esecutiva, adatta ad affrontare alla radice il problema strategico della formazione e informazione giovanile, attraverso la scuola, unico e autorevole fenomeno assembleare istituzionale giovanile, luogo in cui poter parlare di educazione civica e di educazione alla salute come materie curriculari insieme a italiano, latino, matematica, geografia, filosofia ed altro ancora».
«Sono certo – ha proseguito il Garante – che non si risolverà completamente ed in maniera radicale il problema di quelle situazioni drammatiche che travolgono un certo vissuto dei nostri ragazzi, ma sicuramente si potrebbe ottenere una drastica riduzione degli episodi che, spesso in maniera eclatante, vengono diramati dagli organi dell’informazione pubblica e privata. Inoltre, bisogna ammettere che il mondo degli adulti che fanno parte del sistema legislativo parlamentare e dei grossi gruppi dirigenti che ruotano intorno alle vite dei minori e gli addetti alla formazione, sono i responsabili di tutti quei fenomeni legati ai temi della sessualità, contraccezione, aborto, violenza di genere, droga, alcolismo, tossicodipendenza, pornografia e da qualche anno anche quelli delle baby gang, bullismo e cyber bullismo».
«Nello specifico, dunque – ha concluso Ludovico Abbaticchio – c’è un bisogno urgente di leggi che ripropongano una nuova riforma dell’assistenza socio-sanitaria-educativa nelle scuole, più mirata verso i temi attuali, con un forte coinvolgimento dei genitori, dei docenti e dei sistemi etici sulla pubblicità che sviluppi attenzione al rispetto della persona e a quello delle regole. Soprattutto in questa fase, in cui si parla tanto di PNRR in ambienti scolastici e sanitari, bisogna che venga promulgata una norma nazionale che coinvolga le istituzioni preposte a livello regionale e locale, al fine di sviluppare rapidamente piani e progetti di integrazione socio-sanitari-educativi, che vedano il Comune, la Scuola e il Distretto Sanitario, protagonisti, insieme alle Famiglie, di un programma di salute».