Approvato all’unanimità, in IV Commissione consiliare, il ddl “norme per lo sviluppo, la valorizzazione e la tutela dell’artigianato pugliese”, esaminato dalla Commissione, come da Regolamento, in sede referente.
La finalità del provvedimento normativo, come si legge nella relazione che accompagna i 28 articoli che lo compongono, nasce «dall’esigenza di aggiornare il quadro normativo regionale a nove anni dall’entrata in vigore della L.r. 5 agosto 2013, n. 244, in risposta alle mutate esigenze del settore».
«Nel contesto competitivo odierno- la bottega artigiana, (resa dalle diverse criticità più vulnerabile di altre), non è solo il luogo i cui si producono oggetti di pregevole fattura, mediante l’ausilio di tecniche tramandate di generazione in generazione, ma anche il luogo in cui vi sono ampi margini per l’innesto di elementi innovativi nelle tecniche impiegate nel processo produttivo».
Il ddl, che andrà in vigore subito dopo l’approvazione da parte dell’Aula e la promulgazione, abrogando così la L.r. 24 , ha recepito i suggerimenti emendativi offerti dalle associazioni di categoria.
A grandi linee, nel Capo I vengono declinati i princìpi fondamentali e l’ambito applicativo; il Capo II disegna le caratteristiche e l’esercizio delle imprese artigiane; vengono disciplinati i Consorzi, le dimensioni e l’esercizio dell’attività artigiana. Nel Capo III trovano spazio l’Albo regionale delle imprese artigiane, la procedura per l’iscrizione su istanza di parte e la procedura di ufficio ; il controllo, l’applicazione e riscossione delle sanzioni; i ricorsi.
Gli interventi di supporto all’artigianato sono invece inseriti nel Capo IV, così come i Centri di Assistenza Tecnica per l’Artigianato ( CATA); gli interventi per favorire la creazione ed il ricambio generazionale all’interno dell’impresa; le politiche di sviluppo del settore; i consorzi e cooperative di garanzia collettiva fidi, le cd zone franche artigiane; le iniziative per la tutela, la valorizzazione e gli interventi a supporto all’artigianato artistico e di tradizione, come ceramica, terracotta e cartapesta.
Il capo successivo, il VI regola il funzionamento della Commissione regionale per l’Artigianato pugliese, la CRAP. Seguono, nel Capo VII i controlli, le sanzioni amministrative e l’applicazione e la riscossione delle sanzioni. L’ultimo Capo, l’VIII, contiene invece le disposizioni finali. Per la prima fase di applicazione è previsto un limite massimo di spesa di 500mila euro.
La IV Commissione è poi passata all’audizione – richiesta da Confartigianato Imprese, CNA e Confcommercio- dell’assessore allo Sviluppo Economico, Delli Noci, ( assenti gli assessori all’agricoltura ed al Bilancio) sul tema della crisi energetica.
Rinviato invece, per l’assenza dei presentatori, l’esame della PdL sulla “ Valorizzazione della cultura enogastronomica pugliese: Istituzione del marchio ristorante tipico della Puglia”.