Giornata delle tartarughe marine: riparte la campagna Tartawatchers

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Inizia la stagione delle nidificazioni di mamma tartaruga e riprende la campagna Tartawatchers di Legambiente in occasione della Giornata Mondiale delle tartarughe marine. Sono già centinaia i volontari di Legambiente a presidio delle coste italiane, e lo saranno per tutto il periodo estivo, per individuare e proteggere i nidi di tartaruga Caretta caretta.

L’obiettivo dei tartawatchers è seguire le tracce lasciate sugli arenili da mamma tartaruga per poi individuare i siti di ovodeposizione da mettere in sicurezza e proteggere da incursioni di animali selvatici oppure dai danneggiamenti involontari di bagnanti, turisti e addetti ai lavori impegnati nella pulizia delle spiagge.

Un impegno dei volontari, supportato anche da sistemi di video-controllo, per salvaguardare una delle specie a rischio estinzione come la tartaruga Caretta caretta. Sì perché le minacce per questi esemplari sono anche sulla terraferma, oltre che in mare dove sono costrette a districarsi tra inquinamento da plastica, attrezzature da pesca e traffico marittimo.

Per far sì che la cova delle uova vada per il verso giusto è necessario ridurre l’inquinamento acustico e luminoso nelle ore notturne ed evitare la pulizia meccanica delle spiagge. Per questo l’impegno dei volontari comprende anche sensibilizzazione e informazione di bagnanti e gestori balneari.

Anche quest’anno Legambiente ha attivato il servizio Sos Tartarughe, un numero unico per raccogliere le segnalazioni di tracce o di piccoli di tartaruga sui litorali italiani. I numeri parlano chiaro: nella scorsa estate sono stati individuati ben 256 nidi mentre nell’estate 2020 la conta si è fermata a 250.

Le regioni italiani più gettonate da mamma tartaruga sono Campania, Calabria e Sicilia ma non disdegnano Puglia, Sardegna, Lazio e Toscana e addirittura il Veneto dove lo scorso anno si è registrato il nido più settentrionale del Mediterraneo (Jesolo).

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