Carceri: mai più bambini in cella, la proposta di legge Siani incassa il primo sì

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Mai più bambini costretti a crescere in cella. È questo l’obiettivo della proposta di legge a prima firma Paolo Siani, deputato Pd, approvata ieri dall’Aula di Montecitorio con 241 voti favorevoli e 7 contrari.

Già definita legge di civiltà, il provvedimento punta a vietare «la custodia cautelare in carcere per madri detenute con prole di età inferiore ai 6 anni e prevede il ricorso alle case famiglia protette: l’interesse del minore viene posto in cima ai pensieri del legislatore», scrive su twitter il vicepresidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. Il testo approvato, che dovrà andare al Senato, punta a superare l’istituto degli Icam (istituti di custodia per madri detenute), per mettere le mamme che hanno con sé un bambino fino a 6 anni in case famiglia protette. I NUMERI- In Italia al 31 ottobre 2021 si contavano 22 bambini in carcere con le proprie madri: 14 alloggiati nell’Icam di Lauro; 2 nell’Icam affiliato al carcere di Torino; 3 a Milano presso ‘F. Di Cataldo’ San Vittore; 1 a Foggia; 1 a Firenze; 1 a Venezia. In Europa, secondo il rapporto Space dell’ultimo Consiglio d’Europa, a gennaio 2020 c’erano 1.608 bambini che convivevano con la madre in un istituto penale (dati di 37 amministrazioni).

Nei diversi Paesi europei, il limite massimo di età per la permanenza dei bambini in carcere è variabile tra le nazioni. In Inghilterra, circa il 60% delle donne detenute ha figli minori, di cui solo il 3% ha la possibilità di tenere presso di sé il figlio. Il bambino può vivere con la madre detenuta fino ai 18 mesi di vita, ad eccezione di specifiche circostanze in cui i due possono risiedere nelle ‘Mother and Baby Units’. Il termine massimo di età è invece di 3 anni in Portogallo e in Spagna, mentre in Finlandia il bimbo può vivere in carcere con la madre fino ai 2 anni. In Francia non è previsto un limite di età per il bambino ma l’età media è inferiore a un anno di vita. Stesse condizioni in Lussemburgo, dove la richiesta di ammissione del bambino viene analizzata a seconda del caso.

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