«Come speriamo di avere più donne nei CdA delle società pubbliche non quotate se i numeri sono questi?».
E’ la provocazione di Lella Golfo nell’editoriale che apre il n.32 della Newsletter della Fondazione Marisa Bellisario e che parte dal caso del CdA tutto al maschile di Veronafiere. I numeri di cui parla la Presidente sono quelli delle donne candidate sindaco alle amministrative del 12 giugno.
«Siamo alla vigilia di una tornata elettorale – continua Golfo – che coinvolgerà 978 Comuni e 9 milioni di cittadini. Sappiamo come sono andate le ultime elezioni in tema di parità ma a quanto pare la lezione non è servita. Considerando solo i 26 Comuni Capoluogo chiamati alle urne, infatti, le donne candidate Sindaco sono 39, contro 120 uomini. Ben 8 Comuni non hanno nemmeno una donna candidata a primo cittadino – Nord, Centro e Sud senza distinzioni, si va da Alessandria a Parma, da Frosinone a Messina, passando per Lucca e Taranto – e in 5 ne hanno solo una. E’ la politica a guidare la selezione della classe dirigente che dovrebbe far funzionare aziende vitali per i territori. E la politica, lo dimostrano anche queste elezioni, continua a comportarsi come un gigante immobile, fuori da tempo e dai cambiamenti che la società e il mercato stanno pian piano facendo propri. Ecco il senso delle quote di genere che continuano a dimostrare la loro utilità e che anche la politica dovrebbe usare invece che aggirare. La Ministra Bonetti è stata chiara nella condanna di scelte che vanno contro la direzione intrapresa con decisione dal Governo per promuovere pari opportunità e leadership femminile».