Turismo Puglia: sottostimati i flussi per un ritardo dei dati

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Circa il 40 per cento delle strutture turistiche pugliesi non comunica alla Regione i dati sulle presenze destinati all’Istat, come previsto dalle normative vigenti, o lo fa con ritardo.

Lo dice all’AGI, Livio Chiarullo, responsabile dell’Osservatorio di Pugliapromozione, l’agenzia regionale del turismo che gestisce la piattaforma digitale per la raccolta dei flussi informativi su arrivi e partenze. Agli uffici regionali risulta, inoltre, che un ulteriore 10 per cento delle strutture ricettive pugliesi non è neppure iscritto al DMS (Digital Management System), il sistema dedicato alla gestione e alla promozione del turismo e della cultura in Puglia, unico punto di accesso ai servizi digitali per gli operatori della filiera turistico-culturale della regione.

«La sottostima dei nostri flussi turistici è un fatto reale – afferma Livio Chiarulloin quanto una parte del 40 per cento delle strutture comunica in ritardo o non comunica i dati. La legge nazionale che impone la trasmissione dei dati all’Istat non prevede sanzioni che, però, la Regione, con una propria legge, ha introdotto».

Nonostante questo, sono numerose le strutture inadempienti e ciò rende assai verosimile l’idea che i flussi reali siano molto più consistenti rispetto a quelli ufficiali. «A tutto ciò va aggiunto il nero, il sommerso, il rifiuto – denuncia Livio Chiarullo a trasmettere i dati al sistema. In alcuni casi vi è proprio il desiderio di fare del sommerso, di omettere delle informazioni per evitare altri adempimenti molto più gravosi, quali il pagamento di tasse. La nostra è una delle poche regioni che ha assunto una posizione, se vogliamo, impopolare, prevedendo delle sanzioni, anche se stiamo ragionando sull’introduzione di altri sistemi per incentivare il rilascio delle informazioni. Vorremmo inserire degli incentivi, delle azioni premianti. In questa direzione stiamo lavorando con l’assessorato» conclude Livio Chiarello.

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