Martina Franca, il Generale dell’Arma Luzi risponde agli studenti dell’istituto Giovanni XXIII

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Il generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ha risposto a due giovanissimi studenti della scuola Giovanni XXIII di Martina Franca (Taranto) in merito ad alcune curiosità sulla Benemerita.

La lettera a firma del generale è stata consegnata dal capitano Silvana Fabbricatore, comandante della Compagnia Carabinieri di Martina Franca, alla presenza del sindaco Franco Ancona. Circa un mese fa, l’Istituto ha organizzato per le classi di quarta elementare un progetto sulla legalità, nell’ambito del quale i bambini erano liberi di scrivere alle figure istituzionali di vertice a loro più care. Così c’è stato chi ha lasciato che la fantasia corresse tra gli storici alamari dell’Arma, ponendo le domande al “numero uno” dei Carabinieri d’Italia.

«Quanto sono state dure le prove d’ingresso per l’Arma dei Carabinieri?» «Qual è il contenuto del giuramento che prestate?» «Signor Generale, è possibile toccare gli alamari che indossate?». Il comandante generale dell’Arma ha risposto a tutte le curiosità degli alunni, fa sapere il comando della Compagnia di Martina Franca, «ringraziandoli per le parole che i ragazzi hanno speso nei confronti del quotidiano impegno dei carabinieri sul territorio, e spiegando loro che la formula del giuramento è una promessa di fedeltà nei confronti della Repubblica, che talvolta, come insegnano i nostri Caduti, ha un costo elevatissimo».

Ma il Generale – viene osservato – si è «anche soffermato sulle prove di accesso per entrare a far parte delle fila dell’Arma, prove che sono ‘complesse ma non impossibili’, e si è augurato di conoscere gli studenti di persona».

Non è infine mancato il soddisfacimento del desiderio di uno due piccoli “scrittori per l’Arma”, che ha potuto toccare gli alamari dell’uniforme, in un «momento – conclude il comando dei carabinieri – di corale emozione e che certamente rappresenterà un buon auspicio per il loro futuro. Magari, chissà, proprio nelle fila dell’Arma».

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