«Oggi riceviamo da Arpa Puglia valori in peggioramento per il benzoapirene, valori che indicano una inversione di tendenza, purtroppo negativa, nelle concentrazioni di questo cancerogeno nel quartiere Tamburi di Taranto».
Lo ha dichiarato Alessandro Marescotti dell’associazione ambientalista Peacelink a proposito dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, e della situazione di un inquinante specifico emesso dalle cokerie soprattutto. Arpa è l’Agenzia regionale per la protezione ambientale.
«Tali dati in peggioramento potrebbero essere alla base della decisione della Procura di Taranto di non concedere il dissequestro degli impianti dell’area a caldo» ha rilevato Marescotti a proposito della decisione de8 giorni scorsi dei pm sull’area a caldo del siderurgico.
«A dicembre del 2021 il benzoapirene ha toccato 1,56 nanogrammi a metro cubo nella scuola Deledda del quartiere Tamburi di Taranto. In via Machiavelli la concentrazione ha toccato 1,68 nanogrammi per metro cubo – ha dichiarato Marescotti -. Nel mese di gennaio 2022 i valori sono stati 1,74 nanogrammi alla Deledda e 1,06 in via Machiavelli. Sono valori doppi o tripli rispetto alle centraline poste più distanti dall’Ilva, ossia quelle di Talsano e di via Alto Adige». «In passato – ha aggiunto Marescotti – le concentrazioni del benzoapirene nel quartiere Tamburi (centralina Arpa di via Machiavelli) erano molto più basse. Ad esempio nel 2019 le concentrazioni di gennaio erano 0,38 nanogrammi per metro cubo e quelle di dicembre 0,36. Oggi siamo di fronte a valori circa tre volte superiori».
«Nel 2018 – ha rammentato Marescotti – le concentrazioni di benzoapirene erano 0,25 nanogrammi a gennaio e 0,14 nanogrammi a dicembre. Oggi siamo a valori circa cinque volte superiori». «Che è successo? – domanda Peacelink -. Perché oggi la situazione peggiora nonostante le prescrizioni ambientali sugli impianti Ilva vengano dichiarate attuate al 90%?» Peacelink conclude affermando che «con grande rammarico scopriamo invece che la situazione peggiora e che non c’è spazio per l’ottimismo di Confindustria Taranto».