I componenti della III commissione consiliare della Puglia (Sanità) hanno rinviato alla prossima seduta, la discussione sulla proposta di legge sull’uso del test relativo alla ricerca del sangue occulto nelle feci, per la popolazione con età compresa tra i 45 e i 75 anni, nell’ambito delle misure per il potenziamento dello screening di popolazione per il tumore al colon retto.
«Il tumore colorettale – si legge nella relazione di accompagnamento – rappresenta nei paesi occidentali la terza causa di neoplasia e la seconda/terza causa di morte per cancro sia nei maschi che nelle femmine. L’individuazione di lesioni precancerose rappresenta un elemento di favorevole diagnosi precoce».
La norma potenzia il programma di screening definendo meglio «le responsabilità in caso di mancato rispetto degli obiettivi, poiché tali inadempienze rappresentano un rilevante fattore di perdita di vite umane e di riduzione dell’efficacia dei programmi di screening».
La pdl obbliga a effettuare una verifica sulla popolazione per individuare persone con storia familiare di tumore e ad alto rischio, così da ammetterli a programmi di prevenzione più approfonditi, con prenotazioni delle prestazioni rispettose degli intervalli di tempo. La proposta di legge introduce la consulenza genetica oncologica per le forme ereditarie del tumore al colon-retto, aperta – ovviamente – anche ai familiari sani. Il programma prevede l’accesso alla consulenza, il test molecolare e l’eventuale attività di sorveglianza clinico-strumentale in esenzione. La norma prevede sanzioni in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi.