Lo ammetto: sono stato tentato dal tornare sulla lite tra Sgarbi e Mughini ma, visto che ne hanno parlato tutti questa settimana mi sono detto che, forse, se ne era parlato già troppo.
Al che, ho pensato: la festa di Zagarolo della Vittoria, dove degli imbecilli come sempre sotto falce e martello inneggiano ad una vittoria con la “Z” russa di questi periodi, meriterebbe qualche riga. Ma poi, perché dare risalto a comunisti di Zagarolo?
Parliamo di cose serie, noi. E cosa c’è di più serio che i soldi?
Esatto. Le bollette impazzano ed impazziscono. Il benzinaio è divenuto un somelier e tutti sono esperti di gas, intestinali date le tante espressioni saputelle dei politici nostrani, chef stellati per le migliori cioccolaterie.
La soluzione? Un bonus a pioggia, una pioggia sola, una tantum che ce ne fottem.
Duecento euro, pronti già da giugno o luglio, per tutti, da chi ha busta paga a chi ha reddito di cittadinanza, da chi si sbatte come lavoratore autonomo a chi è pensionato. Tutti.
Utilità: sopperire alla perdita del potere d’acquisto crollato manco fosse Sgarbi dalla sedia. Ovviamente i telegiornali incensano, i giornalisti amici si leccano i baffi e la libertà di stampa italiana scende dal 41° al 58° posto, reporter italiani preceduti da gambiani e moldavi ma appena sopra nigeriani e ghanesi, per la gioia delle professionalissime maratone Mentana sulla guerra, delle interviste cotonate di Giuseppe Brindisi e dello Scanzi d’annata a questo/quel Paese, leader di follower sui social.
E vabbè. Il decadimento è provato.
Duecento euro: questo vale il Popolo. Maestà Draghi, “il popolo ha fame e non ha più pane”; “Se non hanno più pane che mangino le brioche”, 200 euro di brioches per l’esattezza. Senza pensare che ci sono i conti da pagare e che, con l’andazzo attuale, quei 200 euro sono la metà di una sola bolletta di luce di una famiglia media e che, per quella del gas serve il TFR, per chi ne ha uno.
Però pagheremo meno il gasolio e benzina fino a luglio, quando – a meno di nuovi bonus – tornerà ben oltre i 2 euro, dato anche che riusciamo a dire, in Europa, che non compreremo più petrolio dalla Russia, non ora ma tra 6 mesi (che lo venderà alla Cina ed India) facendo schizzare le quotazioni attuali e quindi riuscendo nell’intento di farla speculare di più anziché sanzionarla per l’aggressione all’Ucraina, granaio chiuso per guerra dell’Africa presto affamata che riverserà migranti sulle nostre coste.
Sono dei geni, non c’è che dire. Sempre a ruota Biden, un altro che tra una dormita ed una gaffe, si rivela un vero genio per gli affari USA, meno per quelli Europei o italiani, ovvio.
Ed allora, forse era meglio parlare di Sgarbi e Mughini. Almeno se le dicono vere e se menano. Non fanno gli ipocriti regalando 200 euro di mancia.