Il progetto Urano per inserire i droni nel sistema nazionale di gestione del traffico aereo, è stato presentato e provato questa mattina all’aeroporto di Grottaglie (Taranto) da Leonardo e Telespazio.
Urano è un progetto di ricerca finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana con il supporto tecnico di Enav. L’obiettivo, è stato spiegato, è garantire standard di sicurezza adeguati e massima precisione in ogni fase di volo attraverso l’utilizzo di sistemi di navigazione satellitare, in particolare di Galileo, ai velivoli a pilotaggio remoto RPAS (Remotely Piloted Aircraft Systems) e UAS (Unmanned Aircraft Systems), integrandoli nel sistema nazionale di gestione del traffico aereo (ATM, Air Traffic Management). Urano, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), vede il supporto tecnico di Enav.
Il progetto è giunto alla fase dei test di volo e stamattina a Grottaglie è stata effettuata una sperimentazione. Telespazio e Leonardo, con il supporto dei partner Planetek e Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA), hanno in particolare condotto le attività di ricerca attraverso la progettazione, lo sviluppo, la verifica e la validazione di un sistema prototipale per sperimentare e dimostrare i vantaggi dell’uso dei sistemi di navigazione satellitare per le missioni di droni integrate nel sistema nazionale del traffico aereo.
«Le competenze maturate da Leonardo nel controllo del traffico aereo, unite alle nostre capacità di progettare e sviluppare sistemi a pilotaggio remoto, ci consentono di portare un altissimo livello di tecnologia e d’innovazione nel progetto Urano» ha dichiarato Laurent Sissmann, senior vice presidente Unmanned Systems Leonardo.
«Con i nostri sistemi, che stanno evolvendo grazie all’introduzione di nuove tecnologie abilitanti, quali Intelligenza Artificiale e Big Data, siamo in grado di progettare nuove soluzioni per rispondere alle sfide legate all’integrazione dei droni nello spazio aereo civile» ha aggiunto Sissmann.
Infine per Marco Brancati, responsabile Innovation and Technological Governance di Telespazio, «i risultati ottenuti dai test hanno evidenziato il valore delle prestazioni del prototipo dimostratore. I risultati mostrano chiaramente come l’uso delle costellazioni, nella configurazione denominata multi-costellazione, incrementi le performance e il livello di integrità del dato di posizione, assicurando un livello di safety adeguato e in linea con i requisiti di missione e di operatività».