Numeri in crescita per gli scali nei cinque porti dell’Adriatico meridionale

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Nei primi tre mesi del 2022 i porti dell’Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Barletta, Monopoli e Manfredonia) hanno consolidato il trend di crescita: i cinque scali hanno movimentato più di 4,6 milioni di tonnellate di merce, un dato che si traduce in un +17% rispetto allo stesso periodo del 2021 e, addirittura, +25% rispetto al 2019. È quanto rende noto l’autorità portuale, spiegando che a trainare la crescita sono le rinfuse solide con il +30%, seguite dal general cargo (+13%) e dalle rinfuse liquide (+7%). In aumento anche il traffico dei rotabili che raggiunge le 73.800 unità.

«L’ottimizzazione dei noli, ossia l’utilizzo di un numero inferiore di navi con più carico, e l’immissione in linea delle nuove ro-ro e ro-pax, capaci di ospitare a bordo un maggior numero di mezzi e di mezzi pesanti, hanno già prodotto gli effetti auspicati, ossia la diminuzione del numero degli accosti complessivi che finora sono stati 894», si legge in una nota dell’ente, in cui si sottolinea l’ascesa del flusso passeggeri: i traghetti hanno portato negli scali oltre 167mila persone, un dato che si traduce in +31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

«Stiamo lavorando su più fronti, dall’infrastrutturazione funzionale, dinamica e innovativa dei nostri cinque scali, alla promozione in tutte le vetrine nazionali e internazionali con l’obiettivo di rendere il sistema dell’Adriatico meridionale un unico snodo caratterizzato da cinque pilastri autonomi e al contempo complementari – commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi -. Bisogna adottare una strategia “offertista”, in cui, invece di adeguare in un secondo momento le infrastrutture alle esigenze dei traffici e del sistema economico si crei un “sovrappiù produttivo” di capacità infrastrutturali e di servizi, in grado di attrarre traffici e attività economiche».

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