Un detenuto di 50 anni, condannato per reati contro il patrimonio con fine pena 2024, questa mattina si è suicidato in una cella del carcere di Taranto impiccandosi con una corda rudimentale ricavata da un asciugamano.
Lo rende noto Federico Pilagatti della segreteria nazionale del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria), che sottolinea ancora una volta i vuoti di organico della polizia penitenziaria all’interno del carcere tarantino. Il Sappe ritiene che «ora sia il momento che inizi a pagare chi ha responsabilità e non prende provvedimenti poiché lo Stato deve garantire anche l’incolumità dei detenuti con ogni mezzo». Il Sappe ha proclamato lo stato di agitazione e indetto un sit-in degli agenti per il 4 maggio davanti al carcere di Taranto.
«I poliziotti – conclude Pilagatti – per protesta bruceranno i loro tesserini di riconoscimento, si incateneranno e firmeranno la petizione per il passaggio al Ministero degli Interni, poiché la sicurezza e la gestione delle carceri e’ diventato ormai un problema di ordine pubblico nazionale».