L’ufficio scolastico regionale della Puglia ha comunicato alle organizzazioni sindacali gli organici del personale docente per le scuole pugliesi. Per l’anno scolastico 2022/2023 sono previste 10.577 iscrizioni in meno a livello regionale. Se nelle province di Bari e Bat le iscrizioni fanno segnare un -3.747), a Brindisi si perdono 1.031 iscrizioni, a Foggia 1.600, a Lecce 1.915 e a Taranto 1.514.
«Purtroppo, a fronte di questi numeri, il ministro, invece di mettere in cantiere politiche di riduzione della dispersione scolastica con organico aggiuntivo, si limita a combattere il sovraffollamento delle classi con una misura a costo zero che scommette sull’incremento della denatalità nel lungo periodo», si legge in una nota della Flc Cgil. «L’unico incremento di organico previsto – spiega la Flc Cgil – riguarda i posti di sostegno che aumentano di 661 unità e sarà così ripartito: le province Bari–Bat avranno 244 posti in più (a fronte di un fabbisogno di 2.697 posti ricevuti in deroga lo scorso anno scolastico), Brindisi 78 posti in più (a fronte di 546 posti di fabbisogno), Foggia 123 (a fronte di un fabbisogno nel 2021/22 di 1.051 posti autorizzati in deroga lo scorso anno), Lecce ne avrà 111 (rispetto ai 1.005 ricevuti in deroga lo scorso anno) e Taranto 105 (su un fabbisogno 2021/22 di 1.202 posti disponibili in deroga)».
Sono 158 i posti di educazione motoria nelle classi V della scuola primaria e 680 i posti per ridurre classi sovraffollate. Per il sindacato però «non si tratta di posti nuovi e aggiuntivi rispetto allo scorso anno, ma solo di una diversa redistribuzione interna del personale docente».
Flc Cgil ribadisce la «necessità che si garantisca, anche per il prossimo anno scolastico, il ricorso all’organico Covid che quest’anno ha impiegato 4.088 unità di personale aggiuntivo di cui 3.146 ata e 942 docenti» e ha chiesto a all’ufficio scolastico Puglia di «farsi interprete di questa richiesta sindacale in sede di confronto con il ministero, anche in vista dell’emergenza umanitaria in Ucraina relativa al conflitto, oltre che sanitaria».