Riprende questa mattina alle 10, al ministero del Lavoro, la trattativa tra Acciaierie d’Italia e sindacati sulla cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione industriale per un anno. L’ex Ilva l’ha chiesta, con avvio da oggi, per 3.000 persone di cui 2.500 a Taranto. Fim Cisl, Fiom Cgil e Ugl sono disposti a trattare ma con due ‘paletti’: la riduzione del numero dei cassintegrati e nessun esubero. Uilm e Usb sono invece indisponibili alla trattativa.
A Taranto, intanto, dalle 10 alle 14 di oggi indetto uno sciopero con presidio davanti alla direzione del siderurgico. Fiom Cgil, riprendendo quanto detto dal ministero del Lavoro, evidenzia che “sulla cigs abbiamo provato a confrontarci cercando di migliorare il piu’ possibile le attuali condizioni dei lavoratori”, ma “permangono criticita’ con l’attuale gestione aziendale soprattutto a causa dell’incertezza del futuro che ad oggi non sembra essere ancora definito sia sui futuri assetti societari, sia sul piano ambientale, occupazione ed industriale”.
Per il sindacato, “non definirà i futuri assetti societari e/o piani industriali, ambientali e occupazionali ma un periodo di transizione”. Anche perchè, osserva Fiom, per il passaggio dello Stato a fine maggio al 60 per cento del capitale di Acciaierie d’Italia, ci sarà il “rinvio di tale scadenza”. “Fiom Cgil, fatto salvo il principio di esuberi zero, proverà in fase di trattativa a migliorare le condizioni economiche dei lavoratori”, e non esiterà a ricorrere alla protesta con gli altri sindacati “in assenza di garanzie”.