Aggiornato a lunedì alle 10.30 il tavolo al ministero del Lavoro per la trattativa tra Acciaierie d’Italia e sindacati metalmeccanici sulla cassa integrazione straordinaria. Lo apprende AGI da fonti partecipanti al tavolo della trattativa. Nel tardo pomeriggio si è svolta una riunione ristretta che però non hanno fatto fare sostanziali passi avanti alla trattativa. Dalla discussione sarebbe emersa una posizione più favorevole alla trattativa – sia pure in un quadro di condizioni chiare a partire dalla riduzione dei numeri dei cassintegrati – da parte della Fim Cisl. Uilm e Usb, invece, contrari alla cassa integrazione straordinaria.
Ma già dall’avvio del confronto odierno era subito apparso chiaro che sarebbe stato difficile trovare un’intesa. Acciaierie d’Italia ha avanzato delle offerte alle parti sindacali, tra cui rotazione del personale e formazione dello stesso, subordinando all’accettazione di queste offerte una trattativa sui numeri, ma queste non sono state ritenute adeguate dalle sigle metalmeccaniche. Il ministero del Lavoro, dal canto suo, col segretario generale Andrea Bianchi, pur evidenziando che la cassa straordinaria è lo strumento tecnico che consente d fare la ristrutturazione per gli investimenti, ha invitato l’ex Ilva a dare garanzie sul fatto che non ci saranno esuberi e sull’apertura a relazioni industriali, visto che i precedenti ammortizzatori sociali (a Taranto la cassa, con diverse causali, è in atto da luglio 2019) sono stati applicati unilateralmente, senza il consenso dei sindacati.
L’azienda, collegandola al piano di ristrutturazione industriale, ha chiesto la cassa integrazione straordinaria per un anno per 3.000 dipendenti di tutto il gruppo di cui 2.500 a Taranto. La cassa straordinaria è stata programmata come avvio proprio da lunedì prossimo.