«Il 15 settembre del 2022, nel silenzio più assordante, 51 lavoratori dell’ex Cemitaly di Taranto saranno cancellati definitivamente dalla storia industriale di questa città, scadrà la cassa integrazione straordinaria e su di loro cadrà la mannaia del dimenticanza».
Così il segretario provinciale della Fillea Cgil di Taranto, Francesco Bardinella, in merito alla vertenza dei lavoratori del cementificio ex Cementir e poi Cemitaly chiuso definitivamente nel settembre dello scorso anno.
Ma già «dal 2014 – osserva il sindacalista – questi lavoratori sono considerati figli di una vertenza di serie ‘B’. Ridotti, scorporati, avviati prima ad una cassa straordinaria e infine a una cassa Integrazione per cessazione definitiva di attività».
La Fillea Cgil ha chiesto un incontro urgente alla task force regionale per il lavoro, all’impresa e ai vertici della Regione Puglia «perché – afferma Bardinella – quel licenziamento collettivo ben sintetizza il fallimento della politica verso una vertenza che rappresenta quella dell’acciaieria in miniatura. Crediamo davvero che sia possibile valutare nuovi percorsi come ad esempio l’avviso pubblico emanato dal Ministro della Transizione Ecologica, Cingolani, rispetto agli investimenti previsti, previa manifestazione di interesse di Regioni e Province autonome, per la nascita in ‘aree industriali dismesse’ di impianti – conclude Bardinella – per la produzione di idrogeno verde. Una speranza che la Fillea Cgil non intende abbandonare».