«Mezzi agricoli fermi, terreni incolti e dieta ferrea per gli allevamenti. E’ questo il triplice effetto dei rincari dei prezzi dei carburanti e delle materie prime. L’esponenziale crescita dei costi si sta abbattendo come uno tsunami sull’agricoltura tanto da imporre alle aziende uno stop alle coltivazioni e a ridurre anche l’alimentazione agli animali».
E’ quanto denuncia Cia agricoltori Puglia. I titolari delle aziende agricole non possono «seminare – aggiunge l’associazione – perché i concimi hanno avuto un rincaro insostenibile. I semi non si possono acquistare perché sono aumentati troppo, per non parlare poi del gasolio, arrivato a quasi un euro e mezzo per litro. Con questi prezzi non si possono più coltivare i terreni e fare le lavorazioni di aratura e semina».
A causa dei rincari sono stati messi a dieta anche i bovini e «c’è chi da’ da mangiare – osserva l’associazione – soltanto fieno senza l’aggiunta di altri nutrienti che sono necessari per la loro crescita». Inoltre i mezzi «vengono per lo più – osserva Pietro De Padova, presidente di Cia Due Mari (Taranto-Brindisi) – tenuti fermi. Se andiamo avanti così, saremo costretti a tornare al cavallo e alla zappa. Chi vive sul campo i problemi come noi, sa cosa sta succedendo, è un effetto a valanga».