Ex Ilva, Usb: “Piano biennale e cassa integrazione per 3.000 dipendenti non danno futuro”

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 “Il piano biennale che ci è stato presentato non ci sembra garantire un futuro alla societa’ e soprattutto ai lavoratori”. Lo dice il sindacato Usb dopo l’incontro finito ieri sera a Roma, in Confindustria, sulla cassa integrazione straordinaria per un anno per 3.000 dipendenti, di cui 2.500 a Taranto, chiesta da Acciaierie d’Italia (ex Ilva).

Serve assolutamente un confronto con il Governo, che chiede di rimandare il possibile passaggio di proprieta’ azionaria, permettendo ulteriori tagli senza avere nessuna strategia industriale” afferma Usb. Il sindacato afferma che “ci è stato illustrato che, nel contesto attuale particolarmente problematico a causa del Covid-19 e della guerra che coinvolge l’Est Europa, la situazione economica dell’azienda e’ comunque positiva, considerati i 4,4 milioni di tonnellate di produzione, ed il possibile incremento nei prossimi due anni fino a 6 milioni di tonnellate, con l’aumento del 40% delle spedizioni sulle verticalizzazioni dei prodotti finiti”.

In questo contesto però – aggiunge Usb – ci chiedono di avallare una cassa integrazione per 3.000 dipendenti, dimenticando il piano industriale sottoscritto il 6.9.2018 che garantiva la realizzazione di un piano ambientale condiviso con la Commissione europea, dopo sei mesi di attenta valutazione, e dopo diversi atti che avrebbero dovuto soddisfare le richieste della Regione Puglia e del Comune di Taranto”. Il sindacato rammenta che “in quel piano si prevedeva, per portare la produzione a 6 milioni di tonnellate, l’impiego di 8200 lavoratori a Taranto ed il ritorno dei lavoratori Ilva in amministrazione straordinaria nel ciclo produttivo entro il 2023/2025“.

Oggi – sostiene Usb – queste aspettative vengono disattese, visto che i quasi 2000 lavoratori ex Ilva in amministrazione straordinaria tra Taranto e Genova non vengono nemmeno menzionati e intanto si fa richiesta di ulteriori 3000 unità da porre in cassa integrazione”. Questa mattina, infine, Usb terrà un presidio di protesta con i cassintegrati di Ilva in as a Bari davanti alla presidenza della Regione Puglia.

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