La pericolosità delle biotecnologie

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La vicenda covid ha posto fin dal suo inizio una questione di assoluta importanza: il controllo della manipolazione delle biotecnologie. Durante la più recente vicenda Ucraina si è ipotizzata la possibile presenza in territorio ucraino di stabilimenti dediti alla creazione di prodotti della biotecnologia. Naturalmente ignoti all’opinione pubblica locale e mondiale.

In tutto il mondo cresce il timore per l’uso militare dei prodotti biotecnologici. L’opinione pubblica si chiede se è mai possibile che qualcuno anche solo pensi di usare tecnologie così devastanti per scopi militari. Le armi di distruzione di massa e quelle nucleari appaiono superate in letalità dalle nuove, quelle biotecnologiche. È possibile che le potenze regionali o globali facciano a gara nella acquisizione e creazione di tali armi. Si tratta di armi relativamente economiche e di estrema letalità ed in grado di incidere sui DNA umani e di ogni essere vivente; non si vuole immaginare cosa accadrebbe se cadessero nella disponibilità di capi privi di scrupoli e forniti di smodate ambizioni.

I trattati internazionali che hanno vietato le armi chimiche e altre, ancora non regolano e non vietano esplicitamente non solo la detenzione e l’uso ma anche la sola creazione di quelle biologiche.

Le potenze minori e le autorità morali globali dovrebbero promuovere un accordo internazionale che regoli immediatamente tale materia prevedendo la costituzione di una Alta Autorità internazionale dotata di forza giuridica; forza giuridica ovviamente universalmente riconosciuta che legittimi l’intervento di tale Autorità in qualunque parte del mondo e nella sfera di influenza di qualunque potenza per garantire l’umanità da tale minaccia.

Mai avremmo immaginato che qualcuno potesse pensare e realizzare un programma di riarmo di armi biotecnologiche -come dei virus- semplicemente perché l’attivazione di tale armamento potrebbe divenire un suicidio collettivo di tutti; ma adesso sembra verosimile che qualcuno possa pensarci e realizzarlo. In ogni caso il controllo di questo settore non è nell’interesse di uno o più player internazionali ma dell’umanità in sé e quindi deve sfuggire all’influenza di qualcuna o molte delle potenze esistenti ma deve essere frutto della piena consapevolezza di tutti gli stati del mondo.

E sarebbe ben strano che qualcuno si sottragga a tale compito.

CANIO TRIONE

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