Secondo misterioso attentato incendiario a Taranto, la notte scorsa, a breve distanza di quello verificatosi nella notte tra lunedi’ e martedi’. In un cortile di un edificio di viale Virgilio, e’ stata data alle fiamme un’auto di grossa cilindrata, una Porsche, che sarebbe in uso a persone riconducibili alla societa’ della concessionaria di auto che, appena due giorni prima, in via Picardi, e’ stata vittima di un attentato. In questo caso un incendio ha distrutto due auto della concessionaria e ne ha danneggiato una terza. I luoghi dove sono avvenuti i due attentati sono anche vicini.
Ma oltre alla stretta sequenza temporale, c’e’ un altro, rilevante particolare al vaglio degli investigatori. Ed e’ che la concessionaria di auto e’ la stessa nella quale il 22 gennaio scorso si reco’, chiedendo di effettuare un giro di prova con una Porsche, l’ex guardia giurata Pantaleo Varallo, di 42 anni, tarantino. Si tratta dell’uomo che prima ha tentato di impossessarsi della vettura e poi, poco dopo, ha sparato in strada, in viale Magna Grecia, con una pistola calibro 9, una decina di colpi verso due poliziotti della Volante che stavano per fermarlo per un controllo, ferendo entrambi.
Gli investigatori, in queste ore, stanno vagliando tutti i possibili nessi tra i tre episodi verificando se l’episodio del 22 gennaio abbia eventualmente dato la stura ai due successivi in termini intimidatori. Sono anche sotto esame le immagini della videosorveglianza. In quanto a Varallo, e’ in carcere da giorni e risponde di duplice tentato omicidio, tentata rapina, porto illegale di arma da fuoco e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, catturato subito dopo aver sparato agli agenti, lo scorso 22 gennaio e’ risultato sotto l’effetto di cocaina. Interrogato in carcere, ha detto di non ricordare nulla dell’episodio. Quanto ai possibili collegamenti tra i tre episodi che ruotano attorno alla concessionaria di auto, un altro caso analogo e’ stato segnalato proprio ieri a Taranto dal direttore dell’anticrimine della Polizia di Stato, il prefetto Francesco Caruso, per quanto riguarda la sparatoria di lunedi’ pomeriggio al rione Tamburi che ha coinvolto gli occupanti di tre auto.
“Una sparatoria gangheristica, dove si è sparato ad altezza d’uomo” ha detto Caruso mettendola in relazione a situazioni di conflitto e di tensione che stavano maturando all’interno del clan Pascali, sgominato ieri stesso a Taranto con una maxi operazione antimafia che ha portato a 38 arresti. E quindi il blitz della Polizia di ieri, ha rilevato Caruso, è anche servito a bloccare sul nascere possibili, pericolosi sviluppi.