“Qui oggi facciamo una azione storica presentando il referendum per il ‘Sì Matrimonio Egualitario’. Abbiamo voluto estendere questa iniziativa a tutte le forze politiche. Un Referendum serve per mobilitare la società, significa bypassare il Parlamento per le parti che non ci sostengono, chiedendo ai cittadini italiani diritti che ci sono già in oltre 130 Paesi nel mondo. Per dare uno slancio e uno stimolo alla politica abbiamo deciso di fare quindi un Referendum. E in Italia può avere un buon risultato”.
Così Marrazzo Fabrizio, portavoce Partito Gay – Lgbt +, alla conferenza stampa di presentazione, presso la Sala Caduti di Nassiriya in Senato, l’iniziativa referendaria ‘Sì matrimonio egualitario’. La raccolta firme sarà “in chiave online”, attraverso il sito www.matrimonioegualitario.it , spiega il primo firmatario del Comitato ‘Sì Matrimonio Egualitario’.
“Firmare è molto semplice, avviene con lo Spid o con la firma digitale, con un contributo di 1,50 euro”, precisa. Attivati anche i social di riferimento per ulteriori contributi. “Il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia deve essere garantito a tutti i cittadini della Repubblica Italiana, senza nessuna discriminazione e disuguaglianza”, dichiara Fabrizio Marrazzo.
L’Olanda vent’anni fa è stata la prima nazione a riconoscere i matrimoni tra persone Lgbt+, l’ultimo paese è stato il Cile l’8 dicembre 2021. In alcuni paesi il matrimonio egualitario è diventato legge grazie alla votazione referendaria. Poi c’è il caso della vicina Svizzera – è stato ricordato durante l’evento – che ha ottenuto un consenso del 64% dei votanti.