Pier Luigi Lopalco rassicura sullo stato della pandemia: “Si va verso endemia”

142 Visite

Omicron corre e corrono i numeri ma c”è chi dice basta al bollettino quotidiano dei contagi ( e decessi) da Sars-Cov-2. Ma serve davvero o non serve? Ecco cosa ne pensa l”epidemiologo Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene all”università del Salento, che è stato anche assessore alla Salute nella Regione Puglia. “Dal punto di vista scientifico – spiega Lopalco – noi abbiamo messo su un sistema di sorveglianza epidemiologica basato sulla conta dei positivi, in base ai test che risultano positivi. Non solo, ma nel momento in cui un positivo entra nel sistema viene fatto un follow-up, si dichiara se è asintomatico, se ha una forma lieve, grave, severa di malattia. Si segue evoluzione, se va in terapia intensiva. C”è tutto un sistema rodato che misura l”andamento della pandemia e con la quale l”abbiamo monitorata finora, non lo possiamo abbandonare, non avrebbe senso. Invece il bollettino giornaliero lascia il tempo che trova”.

Anzi forse è diventato, secondo Lopalco, nocivo: “Durante questa ondata Omicron c”è stato un paradosso: io vedo la gente più spaventata oggi di un anno fa ed è assurdo. Un anno fa c”era da avere paura con l”arrivo della variante inglese prima e con Delta dopo. Invece io vedo le persone prese dal panico adesso, forse perché ha in qualche maniera interpretato i numeri dati con il bollettino quotidiano utilizzando la stessa lente che si utilizzava un anno fa; ovvero se un anno fa con quei numeri era tutto chiuso, adesso che sono 10 volte tanti… Ed ecco l”ondata di panico che cresce ogni giorno col crescere dei numeri dei positivi”.

Ma è un altro mondo: “Oggi invece, non bisogna aver paura perché abbiamo il 90% di persone vaccinate, è un”altra epidemia. E” completamente diverso essere positivo oggi vaccinato, specie con tre dosi di vaccino. L”anno scorso – confida Lopalco – se mi fossi trovato un tampone positivo mi sarebbero tremate le gambe, oggi, con tre dosi, se sono positivo me ne sto a casa un po” ma sicuramente non mi fa paura un”infezione, lo dico sinceramente infettarsi con il Sars-cov-2, con questa o con qualunque altra variante, ora non mi spaventa”. Il vaccino quindi fa “la vera differenza. Una differenza non da poco, che va spiegata alla gente. Non è un altro virus, siamo cambiati noi”.

Quindi il bollettino giornaliero confonde o mette solo paura, ma cancellarlo non è nascondere/omettere informazione? “Si fa un bollettino settimanale che spieghi anche cosa è successo durante la settimana. La pandemia non deve essere comunicata con i bollettini, deve essere spiegata con la comunicazione istituzionale che informa davvero su cosa sta succedendo. E questo valeva da sempre”.

Un altro numero che balla in questi giorni è quello delle dosi di vaccino, si parla già di quarta dose: “Sulla durata del vaccino con il booster invece – ricorda Lopalco – non sappiamo nulla quindi perché parlare di quarta dose a tre-quattro mesi? Normalmente dopo un ciclo primario di vaccinazione (a una o due dosi) quando c”è il richiamo (il booster) la durata è più lunga. La copertura dopo il richiamo è più lunga di quella del ciclo primario, il booster spinge più in là anche la protezione, è una regola generale della vaccinologia. Perché con questo virus dovrebbe essere diverso? Con la terza dose possiamo stare tranquilli per i prossimi mesi. E comunque abbiamo tutto il tempo per osservare e valutare l”andamento anche a fronte di eventuali nuove varianti”.

Parlare di quarta dose per l”epidemiologo è disinformazione, “un”altra di quelle voci che si mettono in giro per creare disinformazione. Io, persona nata nel ”64, con tre dosi mi sento protetto anche durante l”ondata pandemica, seguo le normali cautele, mettersi la mascherina, lavarsi le mani, però non non mi spavento per nulla”. Perché “la vera forza del vaccino è fare da muro alla malattia grave e questo lo dicono i numeri. Infatti, le terapie intensive sono piene dei non vaccinati e delle poche persone, particolarmente anziane o con il sistema immunitario compromesso, per le quali purtroppo il vaccino non funziona. Un 50enne vaccinato in terapia intensiva non lo trovi”.

E qui si accende un altro tema: preferire i vaccinati per i posti in terapia intensiva? “Non sono d”accordo, secondo me simili esternazioni sono il frutto della misura colma a cui sono arrivati i colleghi nelle rianimazioni, anche a fronte dell”arroganza e prepotenza di chi entra in ospedale non si è vaccinato e pretende pure che siano seguite le sue terapie, le cure che girano su internet. Noi non possiamo fare questa distinzione. Al pronto soccorso si cura chi arriva, ad esempio non si chiede ad una persona che arriva con traumi se aveva la cintura o se guidava in stato di ebrezza”.

Cosa succede con o senza vaccino, anche di fronte ad Omicron è chiaro per l”epidemiologo: “Per quello che stiamo vedendo principalmente negli Stati Uniti, in Gran Bretagna ma anche i primi dati in Italia, con tre dosi, anche contro una variante come omicron con tali mutazioni nella spike, il vaccino ci salva, dobbiamo oggettivamente essere contenti”.

Alla fine Omicron va guardata in un”ottica più ampia: “Questa quarta ondata ci sta preparando ad una circolazione endemica del virus. Anzi secondo me potrebbe essere già endemica nei vaccinati, soprattutto con tre dosi. Se per magia tutta la popolazione italiana fosse vaccinata… Per circolazione endemica intendo una circolazione stabile nella popolazione che ha, come succede per tutti i virus endemici, dei picchi stagionali. Ma, tra coperture vaccinali, immunità, cure, terapie specifiche, che adesso abbiamo anche per il covid, non mettono in crisi il sistema sanitario. Si gestiscono”. E “per situazione endemica si intende una circolazione con Rt pari o meno di 1. Il virus circola in maniera tranquilla tra la popolazione, in maniera anche asintomatica, con dei picchi stagionali ma che il sistema gestisce. E così potrebbe già essere anche per il Sars-Cov-2 tra i vaccinati: Rt intorno a uno tutto l”anno, Rt 1,2-1,3 durante il picco, un andamento simile a un”influenza. Fra i vaccinati potrebbe essere già così: una circolazione stabile con picchi stagionali e casi gravi sporadici”.

E “non dimentichiamo che i picchi stagionali funzionano come quarta quinta e sesta dose e magari (se ho il vaccino) neanche me ne accorgo, resto asintomatico. E” così che il virus diventa endemico, con una circolazione silente. Sono i non vaccinati che rischiano di intasare gli ospedali”.

Per chiudere il cerchio e tornare al problema del numero di dosi di vaccino, “anche la durata della protezione vaccinale non può essere stimata indipendentemente da queste dosi booster naturali, legate alla circolazione del virus. Si riattiva il sistema immunitario ogni volta che si incontra il virus, ma il vaccino protegge comunque dalle forme gravi”. Ed è per questo che del vaccino “bisogna oggettivamente essere contenti”.

Promo