Moro. Non si ferma la corsa del volantino delle Brigate Rosse all’asta, ora vale 11.000 euro

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Non si ferma la rincorsa della quotazione di una copia a ciclostile del volantino originale con il quale le Brigate Rosse annunciarono il rapimento di Aldo Moro e l’uccisione della sua scorta in via Fani il 16 marzo 1978. Per il lotto numero 43 del catalogo “Autografi & Memorabilia” proposto con una vendita online dalla casa d’aste Bertolami Fine Arts di Roma sono arrivate finora 37 offerte d’acquisto e il volantino ha già moltiplicato per sette la sua stima più alta (circa 1.500 euro).

Partito da una base di 600 euro, l’offerta più alta si attesta ora a 11.000 euro, come ha appreso l’Adnkronos. E la corsa del prezzo della quotazione è destinata ancora a salire con molta probabilità, visto che l’asta si chiuderà il 18 gennaio alle ore 15. Il volantino (misura cm.33×22), con 80 righe di testo scritte su entrambe, al centro delle polemiche in questi giorni fu distribuito all’indomani del rapimento dello statista democristiano.

Bertolami Fine Arts, interpellata dall’Adnkronos, ha precisato che l’esemplare in vendita è una delle numerose copie del volantino che furono distribuite dai militanti del gruppo terroristico in quel marzo di 44 anni fa. Così la casa d’aste Bertolami descrive il lotto: “Drammatico testo di propaganda, redatto e fatto pervenire alle organizzazioni giornalistiche perché divulgassero le motivazioni del rapimento, e le ragioni politiche di lotta di classe che spingevano la rivoluzione brigatista negli anni ’70 ad essere così violenta”.

Il volantino con intestazione Brigate Rosse e la stella a cinque punte all’interno di un cerchio, inizia recitando: “Giovedì 16 marzo un nucleo armato delle Brigate Rosse ha catturato e rinchiuso in un carcere del popolo Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana…” E si chiude con la data “16/3/78” e la firma “Per il Comunismo Brigate Rosse”. 

Nel frattempo la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura, guidato da Dario Franceschini ha disposto una verifica sul ciclostile del ‘Comunicato n.1’ delle Brigate Rosse al fine di verificarne la peculiarità e l’interesse. Nel fascicolo “Moro uno” della Corte di Assise di Roma, studiato e digitalizzato dalla stessa Direzione Generale Archivi nell’ambito del “Progetto Moro”, risultano già presenti infatti 41 esemplari ciclostilati originali del ‘Comunicato n. 1’.

“Tali esemplari sono l’esito di consegne da parte dei destinatari alla Questura oppure di sequestri. Alcuni risultano incompleti e non tutti sono nello stesso stato di conservazione”, ha scritto il ministero in una nota. A fronte delle numerose prese di posizione di indignazione da parte di numerosi esponenti politici e delle annunciate interrogazioni parlamentari, la casa d’aste Bertolami Fine Art ha cercato di gettare acqua sul fuoco delle polemiche.

“I collezionisti di documenti storici non sono speculatori, né volgari voyeur. Sono al contrario degli appassionati di storia, persone che la storia la studiano e la rispettano e che, talvolta, grazie alle loro piccole scoperte, contribuiscono anche a ricostruirla. È facile prevedere che chi comprerà quel foglio lo conserverà come una reliquia, una testimonianza dolorosa quanto preziosa della memoria della nostra comunità”, ha detto Giuseppe Bertolami, amministratore unico della casa d’aste.

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