In occasione del simposio internazionale del patrimonio culturale subacqueo che si terrà da domani a Taranto, “apriremo ai convegnisti e a chi viene ad assistere il laboratorio della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo dove sono in corso di restauro i resti ceramici recuperati nel corso delle operazioni per il gasdotto Tap nel canale d’Otranto a 700 metri di profondità“. Lo annuncia il soprintendente Barbara Davidde, presentando l’evento di Taranto che farà il punto sulle ricerche in corso, sui progetti in cantiere, e che cercherà soprattutto di costruire un’alleanza con le realtà analoghe che operano in altre parti del mondo.
“Sono 22 reperti datati all’inizio del settimo secolo avanti Cristo – spiega – una testimonianza di una nave commerciale che da Corinto, perché si tratta di ceramica corinzia, arrivava in Puglia. Il restauro è finanziato dalla società Tap”. “A bordo della nave oceanografica che seguiva i lavori del gasdotto in mare, c’erano gli archeologi della Soprintendenza – aggiunge Davidde – per il regolamento dell’archeologia preventiva, tutte le operazioni devono essere infatti seguite. Adesso cominciamo il restauro e speriamo in primavera-estate prossima di poter aprire la mostra”.