“Dopo la necessaria archiviazione delle ipotesi piu’ rilevanti, l’unico auspicio possibile e’ quello di poter affrontare quanto prima il merito, per poter chiarire anche la marginale ipotesi residuata di violazione di una normativa speciale sui finanziamenti in occasione delle primarie“. Lo dichiara in una nota l’avvocato Gaetano Sassanelli, difensore del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, imputato dinanzi al Tribunale di Torino, insieme con il suo capo di gabinetto Claudio Stefanazzi, con l’accusa di illecito finanziamento ai partiti con riferimento alle primarie nazionali Pd del 2017.
All’epoca dei fatti contestati il presidente Emiliano era segretario pugliese del Pd. “Il reato contestato – precisa l’avvocato Sassanelli – é a citazione diretta del pm, non é prevista l’udienza preliminare e non c’e’ decisione del giudice terzo di rinvio a giudizio. Tale procedura é prevista solo per fattispecie di lieve entità. La mera richiesta del pm di molti mesi fa, quindi, adesso pende davanti al giudice monocratico per la prima udienza. La vicenda processuale era iniziata nel 2018 con fragore di stampa e con una contestazione di gravi reati contro la pubblica amministrazione e violazioni fiscali, ipotesi poi escluse sin dalla fase delle indagini preliminari. L’udienza odierna é stata rinviata a seguito di un vizio formale rilevato direttamente dal giudice e non riguardante il dottor Emiliano”.
Nel procedimento erano coinvolti anche gli imprenditori Vito Ladisa e Giacomo Mescia. Per quest’ultimo gli atti sono stati trasmessi a Roma per competenza. La posizione di Ladisa, invece, inizialmente stralciata, sara’ riunita a quella del governatore pugliese nella prossima udienza del 18 marzo 2022. L’imprenditore – e’ l’ipotesi accusatoria – si sarebbe fatto carico di pagare parte dei 65mila euro per la campagna di comunicazione delle primarie del Pd del 2017.