Il Sappe, sindacato autonomo della polizia penitenziaria, ha denunciato una rivolta che sarebbe avvenuta nella serata di ieri nel carcere di Taranto. Secondo quanto riferito da Federico Pilagatti, segretario del sindacato, uno dei detenuti avrebbe chiesto di uscire dalla propria cella per fare una telefonata, ma ha poi aggredito un agente e aperto altre celle. Mentre il poliziotto, che ha riportato alcune contusioni, ha dato l’allarme “i carcerati hanno devastato quanto trovavano”.
“Non bastava il focolaio covid con circa 33 detenuti positivi a rendere la situazione preoccupante, ora riprende vigore la violenza e la prepotenza dei detenuti”, sostiene Pilagatti, che chiede interventi rapidi, specie contro il sovraffollamento. Il sindacato ha richiesto nei giorni scorsi un incontro al prefetto di Taranto Demetrio Martino “per presentare un dossier sulle gravi inefficienze che potrebbero creare seri problemi all’ordine e alla sicurezza pubblica” nell’istituto di pena ma “a distanza di parecchi giorni nessuna risposta è arrivata”.
Il sindacato chiede anche che “i taser consegnati in dotazione alle forze dell’ordine come mezzo di difesa e deterrenza, vengano consegnati anche ai poliziotti penitenziari che da soli sono costretti a vigilare su diverse decine di detenuti”.